domenica 29 luglio 2007

Articolo 2 sull'Apprendistato

E continuando con l'esame della legge 30/2003 siamo arrivati ad analizzare l'articolo 2.

Il titolo recita: “Delega al Governo in materia di riordino dei contratti a contenuto formativo e di tirocinio”. Come si può facilmente capire stiamo parlando dell'apprendistato.

Comma 1. Il Governo è delegato ad adottare, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sentito il Ministro per le pari opportunità, di concerto con il Ministro per la funzione pubblica, con il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca e con il Ministro per gli affari regionali, entro il termine di sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi diretti a stabilire, nel rispetto delle competenze affidate alle regioni in materia di tutela e sicurezza del lavoro dalla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, e degli obiettivi indicati dagli orientamenti annuali dell’Unione europea in materia di occupazione, la revisione e la razionalizzazione dei rapporti di lavoro con contenuto formativo,

In pratica, con il coinvolgimento dei seguenti ministeri:
  1. Ministero Lavoro e politiche sociali;
  2. Ministero per le pari opportunità;
  3. Ministero per la funzione pubblica;
  4. Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca;
  5. Ministero degli affari regionali;

Con il coinvolgimento e il rispetto delle competenze delle regioni e delle indicazioni dell'Unione europea, entro 6 mesi dall'entrata in vigore della legge, si dovrà emanare uno o più decreti legislativi atti a razionalizzare la legislazione sull'apprendistato.

nel rispetto dei seguenti princìpi e criteri direttivi:

a) conformità agli orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato alla occupazione;
Cioè seguendo le linee guida della UE sull'argomento aiuti di Stato (soldi) all'occupazione.

b) attuazione degli obiettivi e rispetto dei criteri di cui all’articolo 16, comma 5, della legge 24 giugno 1997, n. 196, al fine di riordinare gli speciali rapporti di lavoro con contenuti formativi, così da valorizzare l’attività formativa svolta in azienda, confermando l’apprendistato come strumento formativo anche nella prospettiva di una formazione superiore in alternanza tale da garantire il raccordo tra i sistemi della istruzione e della formazione, nonché il passaggio da un sistema all’altro e, riconoscendo nel contempo agli enti bilaterali e alle strutture pubbliche designate competenze autorizzatorie in materia, specializzando il contratto di formazione e lavoro al fine di realizzare l’inserimento e il reinserimento mirato del lavoratore in azienda;
In questo sotto-comma si pongono le basi per la modifica del "Cfl" (contratto di formazione lavoro), poi cambiato in "contratto di inserimento". Qui, come nell'articolo 16 (comma 5) della legge 196/1997, si pone enfasi sulla valorizzazione dell'attività formativa svolta in azienda. Permettetemi di dire, e credo che molti saranno d'accordo con me, che è una delle cose più disattese...la formazione costa, in termini di tempo e di denaro, ambedue rare e alquanto preziose in tutte le aziende che al "lavoratore in futuro formato" preferiscono il "lavoratore che si arrangi e sia produttivo nel presente".

c) individuazione di misure idonee a favorire forme di apprendistato e di tirocinio di impresa al fine del subentro nella attività di impresa;
Qui si chiede di trovare "misure idonee" per favorire le forme di apprendistato (in pratica le misure sono finanziamenti, incentivi e sgravi fiscali per le imprese).

d) revisione delle misure di inserimento al lavoro, non costituenti rapporto di lavoro, mirate alla conoscenza diretta del mondo del lavoro con valorizzazione dello strumento convenzionale fra le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, il sistema formativo e le imprese, secondo modalità coerenti con quanto previsto dagli articoli 17 e 18 della legge 24 giugno 1997, n. 196, prevedendo una durata variabile fra uno e dodici mesi ovvero fino a ventiquattro mesi per i soggetti disabili, in relazione al livello di istruzione, alle caratteristiche della attività lavorativa e al territorio di appartenenza nonché, con riferimento ai soggetti disabili, anche in base alla natura della menomazione e all’incidenza della stessa sull’allungamento dei tempi di apprendimento in relazione alle specifiche mansioni in cui vengono inseriti, e prevedendo altresì la eventuale corresponsione di un sussidio in un quadro di razionalizzazione delle misure di inserimento non costituenti rapporti di lavoro;
Il dlgs 165/2001, all'art 1 comma 2 non fà altro che definire cosa si intende per pubbliche amministrazioni e cioè "tutte le amministrazioni dello Stato, ivi compresi gli istituti e scuole di ogni ordine e grado e le istituzioni educative, le aziende ed amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, le Regioni, le Province, i Comuni, le Comunita' montane. e loro consorzi e associazioni, le istituzioni universitarie, gli Istituti autonomi case popolari, le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni, tutti gli enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali, le amministrazioni, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale". Negli articoli 17 e 18 della legge 196/1997 (la legge Treu per intenderci), si parla di "Riordino della formazione professionale" e di "Tirocini formativi e di orientamento".La revisione delle misure di inserimento al lavoro dovranno prevedere una durata tra uno e dodici mesi (24 per soggetti disabili) e valutare anche il "background" del soggetto da inserire (studi pregressi, tipologia del lavoro che verrà svolto, luogo geografico dove verrà svolto) e per i soggetti disabili anche il tipo di "menomazione".

e) orientamento degli strumenti definiti ai sensi dei princìpi e dei criteri direttivi di cui alle lettere b), c) e d), nel senso di valorizzare l’inserimento o il reinserimento al lavoro delle donne, particolarmente di quelle uscite dal mercato del lavoro per l’adempimento di compiti familiari e che desiderino rientrarvi, al fine di superare il differenziale occupazionale tra uomini e donne;
In questo sotto-comma si cerca di enfatizzare l'inserimento/reinserimento al lavoro (secondo i principi trattati nei sotto- commi b-c-d) per quanto riguarda le donne, per superare il gap tra i sessi che il legislatore riconosce.

f) semplificazione e snellimento delle procedure di riconoscimento e di attribuzione degli incentivi connessi ai contratti a contenuto formativo, tenendo conto del tasso di occupazione femminile e prevedendo anche criteri di automaticità;
In pratica si chiede di snellire la burocratizzazione per (da parte dell'imprenditore o in generale da chi vuole "inserire" il lavoratore) gli incentivi (leggi soldi, sgravi fiscali) sui contratti di apprendistato, tenendo in particolar riguardo l'occupazione femminile.

g) rafforzamento dei meccanismi e degli strumenti di monitoraggio e di valutazione dei risultati conseguiti, anche in relazione all’impatto sui livelli di occupazione femminile e sul tasso di occupazione in generale, per effetto della ridefinizione degli interventi di cui al presente articolo da parte delle amministrazioni competenti e tenuto conto dei criteri che saranno determinati dai provvedimenti attuativi, in materia di mercato del lavoro, della legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3;
Si chiede di prevedere degli "osservatori" e altri strumenti per valutare i risultati conseguiti, in rispetto della legge costituzionale 3/2001, quella che si occupa delle divisioni amministrative territoriali (regioni, province e comuni).

h) sperimentazione di orientamenti, linee-guida e codici di comportamento, al fine di determinare i contenuti dell’attività formativa, concordati da associazioni dei datori e prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e territoriale, anche all’interno di enti bilaterali, ovvero, in difetto di accordo, determinati con atti delle regioni, d’intesa con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali;
Si chiede di avviare una fase di sperimentazioni concordate fra associazioni di datori (es Confindustria) e di prestatori di lavoro (es Sindacati) a livello nazionale e territoriale e, in mancanza di questi accordi, di atti delle regioni in intesa con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali.

i) rinvio ai contratti collettivi stipulati da associazioni dei datori e prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative, a livello nazionale, territoriale e aziendale, per la determinazione, anche all’interno degli enti bilaterali, delle modalità di attuazione dell’attività formativa in azienda.
Infine questo sotto-comma delega ai contratti collettivi stipulati da associazioni dei datori (Confindustria, Confcommercio, ecc) con i prestatori (Sindacati) per definire come attuare l'attività formatica in azienda.

venerdì 27 luglio 2007

[OT] Globalizzazione!

Con il termine globalizzazione si indica il fenomeno di crescita progressiva delle relazioni e degli scambi di diverso tipo a livello mondiale in diversi ambiti osservato a partire dalla fine del ventesimo secolo.

Questa è la defizinizione tratta da Wikipedia. Anche se i "diversi" ambiti, per i più sono solo ECONOMICI! Questo post un po' OFF TOPIC (OT), cioè fuori argomento mi è venuto parlando con un mio caro amico al telefono.

Ma che cavolo è davvero questa globalizzazione?? Per me ha soprattutto una risposta: INTERNET!!

Ci stavo pensando ieri: l'altro giorno mi sono alzato alle 4 per andare al mio bel posto di lavoro (precario naturalmente), ma prima ho controllato la mia mail e ho anche deciso di entrare un attimo su MSN (e dai, non dovrò spiegarvi tutto vero??? Siete qui a leggere questo blog, ciò presuppone che abbiate un minimo di conoscenza con parole quali personal computer, internet, navigazione, chat) dove ho potuto dare la buona notte ad una amica brasiliana e il buon pomeriggio/sera ad uno cinese. Rispettivamente a Belém e a Pechino.

Già, Internet... la più grande invenzione del XX secolo. In questo momento, invece di scrivere questo post potrei visitare un sito della Birmania per scoprire i luoghi turistici di questo paese. Naturalmente il sito è in inglese, e se non lo sapessi le vie per impararlo con l'ausilio della rete sono infinite. O addirittura potrei voler imparare il birmano, e allora potrei partire da un sito come questo. Magari a me della Birmania non me ne può fregar di meno, però c'ho una voglia immensa di giocare in borsa.

Insomma qualunque cosa noi vogliamo fare internet è un ottimo strumento per iniziare. La Globalizzazione non è (o per lo meno non solo), mangiare hamburger di un fast food americano, in cui la carne non si sa bene se proviene dagli States, o dal Sud America (o da qualche altra dubbia provenienza). Non è solo indossare scarpe fabbricate in Cina, usare un telefono coreano o finlandese. Non è solo uscire con la macchina francese, arrivare al lavoro e mandare una mail a Francoforte.

La Globalizzazione non è una malattia. E' una realtà con cui dobbiamo adeguarci non a malincuore, ma fiduciosi che la Globalizzazione siamo anche noi. Possiamo farci globalizzare o essere processo attivo. Come? Miei cari, state vivendo la globalizzazione molto più di quello che pensate. E nonostante qualche volta ci incavoliamo pure, la globalizzazione ci migliora la vita. Se ci ammaliamo abbiamo più speranze di guarire, perchè forse in qualche parte del mondo qualcuno ha inventato una cura. Se vogliamo sentire quel nostro amico emigrato in Australia, o il cugino in Argentina, basta alzare il classico telefono e ci parliamo. Se siamo più tecnologici possiamo usare Skype, un qualunque social network, una chat tradizionale o l'instant messaging, o la "classica" mail. Se proprio con il computer siamo bisticciati c'è la posta che in tempi ragionevoli ci consegnerà la nostra missiva anche nella savana.

La Globalizzazione è anche uno scambio culturale e scientifico. Una forma di uscire dal proprio campanilismo vetusto e CONOSCERE, INFORMARSI, CAPIRE.

Vi invito a riflettere cosa significa e cosa può significare per voi la GLOBALIZZAZIONE, scrivetemi e dite la vostra.

Sapete qual è il mio sogno più o meno celato nel cassetto? Prendere il mio laptop, prendere un boeing per il Brasile, mettermi su un'amaca all'ombra di una palma in qualche bella spiaggia deserta di Bahia. Collegarmi via WiMAX ad Internet e scrivere qualche post di questo Blog, mentre voi siete nel traffico milanese. Finito il post, lavorare un po' (telelavoro naturalmente) e poi, beh, mica vorrete sapere tutto quello che faccio nella mia vita privata, vero?

Insomma, svegliamoci, la Globalizzazione esiste e non saremo noi disinformati e ignoranti tecnologici a fermarla. Possiamo o subirla o aiutarla a crescere da protagonisti. Io, come avete capito ho scelto, e voi? BUON WEEK END

P.S. A proposito, questo post doveva chiamarsi NO NOMINATION 3, ma poi la GLOBALIZZAZIONE ha battuto il PRECARIATO.

giovedì 26 luglio 2007

Qualcosa è cambiato?

Scrivo dopo alcuni giorni dalla presentazione del "Protocollo su Previdenza, Lavoro e Competitività", da parte del ministro Cesare Damiano. Il commento a questo documento da parte di giornali e prestigiosi economisti lo si può trovare un po' ovunque sulla rete, e le televisioni (radio e giornali) ne hanno dato largo spazio.

Qui mi voglio occupare esclusivamente della parte relativa al lavoro. In particolare a quello relativo alla Legge 30.

Mi aspettavo sicuramente di più. Nella sostanza poco è cambiato, e per i "somministrati" (ex interinali) è cambiato nulla. I contratti a termine oltre ai 36 mesi (3 ANNI) verranno disincentivati e incentivata la trasformazione in "indeterminato". Amici miei "somministrati o interinali", dico Contratti a Termine, non di Somministrazione di Lavoro. Che a mio parere rischieranno di diventare sempre più "preferibili" da parte degli imprenditori.

Oltre a qualche bella speranza su contratti di apprendistato e part-time, gli unici temi trattati sono stati il "lavoro intermittente" (anche detto a chiamata) e lo "staff leasing". Probabilmente verrano abrogati (o modificati), ma in numero assoluto di occupati toccherà veramente poche persone questa modifica. Insomma nell'oceano del precariato è stato toccato solo un piccolo Golfo.

Meglio che niente, almeno le acque si smuovono, ma accipicchia questo Governo se ha difficoltà a centrare i problemi veri. Per quelli come me, il problema è porre paletti legislativi allo strapotere dell'azienda utilizzatrice nei contratti di lavoro somministrato. Nella teoria si ha gli stessi diritti (o quasi) dei lavoratori a tempo indeterminato, ma nella pratica sfido chiunque a riuscire a farli valere con contratti da una settimana, 15 giorni, un mese!!

Caro Damiano, la pietrolina nello stagno l'hai tirata, ora armati di pompa e inizia a toglierci l'acqua che ci sta sommergendo!

lunedì 23 luglio 2007

Ma cosa l'è che è?

Ebbene sì, forse è proprio ora che proviamo a fare un po' di chiarezza su sta benedetta Legge 30/2003, ovvero la legge Biagi. E' una legge delega, ovvero una legge approvata dal Parlamento che delega il Governo a legiferare su una determinata materia. (Per una definizione più chiara ed esaustiva fare riferimento ad esempio a questa definizione su wikipedia). Entrando nel dettaglio. La Legge 14 febbraio 2003, n.30 è formata da 10 articoli (ognuno dei quali con un certo numero di commi e sotto-commi). In una serie di post proverò a presentare questi articoli e commi, cercando di sgarbugliare la matassa, ma siccome non sono uno del mestiere sarei molto grato a chi legge eventuali inesattezze e parti incomplete, di sentirsi libero di commentare. In fin dei conti sono qua per cercare di capire anch'io. Ma veniamo al punto, o meglio all' articolo 1.

Il titolo di questo articolo recita: (Delega al Governo per la revisione della disciplina dei servizi pubblici e privati per l’impiego, nonché in materia di intermediazione e interposizione privata nella somministrazione di lavoro).

E fino a qui sembra tutto chiaro, il Parlamento delega al Governo:
  1. la revisione dei sistemi (pubblici e privati) per l'impiego (quello che una volta erano gli uffici di collocamento, ad esempio)
  2. disciplinare l'intermediazione e l'interposizione privata nella somministrazione di lavoro.
Comma 1.
1. Allo scopo di realizzare un sistema efficace e coerente di strumenti intesi a garantire trasparenza ed efficienza al mercato del lavoro e a migliorare le capacità di inserimento professionale dei disoccupati e di quanti sono in cerca di una prima occupazione, con particolare riguardo alle donne e ai giovani, il Governo è delegato ad adottare, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sentito il Ministro per le pari opportunità ed entro il termine di un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi diretti a stabilire, nel rispetto delle competenze affidate alle regioni in materia di tutela e sicurezza del lavoro dalla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, e degli obiettivi indicati dagli orientamenti annuali dell’Unione europea in materia di occupabilità, i princìpi fondamentali in materia di disciplina dei servizi per l’impiego, con particolare riferimento al sistema del collocamento, pubblico e privato, e di somministrazione di manodopera.
Cioè, in parole povere è un po' l'obiettivo della legge: favorire l'occupazione e prima occupazione in particolare per giovani e donne, organizzando un sistema efficace per il mercato del lavoro. Gli strumenti per ottenere tale obiettivo sono uno o più decreti legislativi (ad esempio il dlgs 276/03), nel rispetto di competenze regionali, obiettivi Unione europea in materia di occupazione, e della legge costituzionale 18 ottobre 2001, n.3. Tale legge si occupa delle "Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione", per la cronaca, il titolo V si occupa della divisione amministrativa dello Stato (Regioni, province e comuni).

Comma 2.
In una serie di sotto-commi vengono enumerati i princìpi e criteri direttivi su cui la delega viene esercitata. Facendo un sunto:
  1. "snellimento e semplificazione delle procedure di incontro tra domanda e offerta di lavoro";
  2. "modernizzazione e razionalizzazione del sistema del collocamento pubblico";
  3. "mantenimento da parte dello Stato delle funzioni amministrative relative alla conciliazione delle controversie di lavoro alla vigilanza in materia di lavoro, alla gestione dei flussi di entrata dei lavoratori non appartenenti all’Unione europea, all’autorizzazione per attività lavorative all’estero";
  4. "mantenimento da parte delle province delle funzioni amministrative attribuite dal decreto legislativo 23 dicembre 1997, n. 469";
  5. "incentivazione delle forme di coordinamento e raccordo tra operatori privati e operatori pubblici";
  6. "ridefinizione del regime del trattamento dei dati relativi all’incontro tra domanda e offerta di lavoro" su questo principio viene fatto un elenco dei divieti assoluti di preselezione dei lavoratori in base al sesso, orientamento sessuale, religione, ecc... personalmente mi sembra una bella favoletta inapplicata, poichè quale agenzia per il lavoro non viene per lo meno influenzata da questi nostri "item"? Insomma, un po' come la inapplicata/inapplicabile legge sulla Privacy. Diciamoci la verità, giusto o non giusto, l'apparenza e gli orientamenti (politici, religiosi, ecc) influiscono e molto, non solo sulla selezione per una missione di lavoro;
  7. "coordinamento delle disposizioni sull’incontro tra domanda e offerta di lavoro";
  8. "eliminazione del vincolo dell’oggetto sociale esclusivo per le imprese di fornitura di prestazioni di lavoro temporaneo ". E' stato abolito il vincolo dell'oggetto sociale esclusivo che imponeva alle società di svolgere solo attività di fornitura di lavoro interinale. Le agenzie per il lavoro possono svolgere attività di somministrazione di lavoro a tempo indeterminato (il cosiddetto staff leasing) e determinato (il vecchio lavoro interinale), di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro (cioè di collocamento), di ricerca e selezione del personale, di supporto alla ricollocazione del personale (outplacement);
  9. "identificazione di un unico regime autorizzatorio o di accreditamento per gli intermediari pubblici";
  10. "abrogazione della legge 23 ottobre 1960, n. 1369", cioè il divieto di intermediazione ed interposizione nelle prestazioni di lavoro;
  11. "attribuzione della facoltà ai gruppi di impresa di delegare lo svolgimento degli adempimenti alla società capogruppo per tutte le società controllate e collegate", scusatemi ma qui è abbastanza arabo per me;
  12. "abrogazione espressa di tutte le normative, che sono direttamente o indirettamente incompatibili con i decreti legislativi emanati ai sensi del presente articolo";
  13. "revisione del decreto legislativo 2 febbraio 2001, n. 18", tale dlgs è l'attuazione della direttiva 98/50/CE relativa al mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimento di imprese, di stabilimenti o di parti di stabilimenti;
  14. "redazione, entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, di uno o più testi unici delle normative e delle disposizioni in materia di mercato del lavoro e incontro tra domanda e offerta di lavoro".

Dunque, siete ancora vivi? Siete arrivati fin qua? L'articolo 1 è finito, ne restano solo altri 9 ehehe. A presto!

giovedì 19 luglio 2007

Cyborg

Fatto! Il sogno di un essere mezzo uomo mezzo robot è stato realizzato: interinale 1.0 ovvero la nuova versione del lavoratore mai ammalato, sempre produttivo, rimpiazzabile, pare addirittura ignifugo. Lo spunto a questo post me l'ho ha dato un amico che poi guarda caso è anche il mio capo o capetto (speriamo non si offenda anche perchè lui questo blog lo legge e pensate un po', lui a differenza dei suoi superiori, crede che anche il cyborg-interinale debba avere qualche diritto). Signori miei, la versione 1.0 non è malaccio. Peccato che ha ancora una strana tendenza al criticare la sua condizione e che ogni tanto pensi pure che forse ci debba essere un senso di giustizia anche per la propria categoria. Ma, imprenditori di ogni dove, non abbiate paura, esperti informatici-giuslavoristi garantiscono che la prossima generazione (la 2.0) non avrà più questo "bug". Il futuro del lavoro non è poi così tanto fantascientifico. E se poi il lavaggio celebrale ci viene fatto anche da chi dovrebbe (in qualche modo ancora non chiaro) difenderci dallo strapotere delle aziende, beh, allora prepariamoci alla nuova generazione di cyborg. Mi rendo conto che ultimamente sono abbastanza pessimista e forse non abbastanza propositivo, ma sto cercando di porre rimedio con alcune iniziative (anche aiutato da Ladypeterpan), però quello che la mia realtà lavorativa mi propone è tutt'altro che rosea. Qualcuno di voi commentava un mio Post con un richiamo alle morti bianche, e una riflessione a come la Legge 30, aumentando la flessibilità richiesta ai lavoratori, possa conciliarsi con questo. Beh, l'Anonimo commentatore mi scrive: "[...] secondo voi, un precariointerinalesomministratoatermineintermittente ecc. ecc. se messo a lavorare in una situazione di rischio, cosa farà? Quale sarà la sua scelta? Contestare la condizione di rischio, con il rischio di perdere il lavoro oppure rischiare la pelle? [...]" Come dargli torto, e poi, i cyborg-lavoratori non sono indistruttibili?

Pre-Nomination 3

Cari amici, quando si dice che al peggio non c'è mai fine. Vi ricordate che la scorsa settimana in "Nomination 2" vi parlavo di un nuovo amico-collega fatto fuori (pardon, non rinnovato il contratto)? Bene, oggi giovedì il capolavoro. Mi telefona questo mio amico e mi dice: "Domani siamo di nuovo colleghi...mi hanno fatto il contratto fino al 20". Fico...meno male hanno capito che uno che lavorava da quasi un anno a produzione piena meritava questa "chance". Poi ho riflettuto: "ma porco cane, il 20 è domani!!!". Capiamoci un attimo perchè qua siamo al delirio. Viene richiamato uno che ha lavorato per un anno, affidabile, non casinista, sempre a "produzione" e gli fai il contratto per un giorno???? ??? ??? Forse Bonanni potrà aiutarmi a capire, perchè sicuramente non è colpa del capolavoro "Legge 30/03", non sia mai che questa crei delle "falle" per queste aberrazioni, no, sicuramente è il datore di lavoro non molto umano..... peccato che non è mica il solo. E allora, quanti altri esempi dovremo tirar fuori prima di convincere qualcuno che poi tutto questo capolavoro, forse ma forse la legge Biagi non è?

martedì 17 luglio 2007

La mia OLIVETTI

Oggi mi sento decisamente nostalgico...e la nostalgia mi è venuta leggendo qua e là su Internet commenti sul mondo del lavoro, sull'economia globalizzata e tante altre parolone. Olivetti...Ormai sempre meno sanno che cos'era. Io lavoro in quella che probabilmente è stato uno dei capolavori olivettiani, e cioè la sede di Scarmagno. Lavoro lì, dove ora ci sono una mezza dozzina di "ereditiere" del patrimonio olivettiano. Non ho voglia di polemizzare su chi era l'Olivetti (e uno dei suoi più grandi interpreti, cioè Adriano Olivetti) e su chi sono oggi le aziende che ne occupano la superficie...sarebbe poi come sparare sulla croce rossa. Oggi, nella pausa pranzo, mi sono seduto di fianco a due persone che ricordavano i "vecchi tempi". Li sentivo parlare entusiasti di cosa voleva dire Olivetti non solo in Italia, ma nel Mondo! Li ho visti ritti e impettiti quando parlavano della "loro" fabbrica, ora sono in una delle tante (e dalla fine semi-ufficiale dell'Olivetti ad oggi) azienducole nate per salvaguardare l'occupazione da una parte e per arruffarsi un po' di denaro pubblico dall'altro. Eheh, e meno male che non volevo essere polemico. Ma ora veramente ci provo. Voglio descrivervi cos'era l'Olivetti per me...per quello che veramente era ci sono numerosissime e ben più autorevoli spazi. Premetto che io sono cresciuto nella fase "calante" dell'Olivetti e a malincuore ho solo potuto vedere l'eutanasia dell'azienda. Sono cresciuto in un paesino al confine con la provincia di Vercelli, ambito per anni da decine di persone che ne volevano ottenere la residenza. Non per la particolare bellezza naturalista, architettonica, ma semplicemente perchè ultimo paesino del Canavese. E essere canavesano significava poter ambire ad entrare nell'Olivetti con un canale privilegiato; per anni il lavoro in Olivetti era prima di tutto per i canavesani. I miei genitori sono stati contadini, ma molti genitori dei miei amichetti ci lavoravano all'Olivetti. Ricordo quando si aveva bisogno di fotocopie c'era la mamma di qualche scolaro che le poteva fare in ufficio. Non c'era persona che non aveva parenti, amici o conoscenti che lavoravano in Olivetti. E poi che invidia gli amichetti che andavano alla colonia estiva. Per chi come me amava quel dannato aggeggio chiamato PC, non poteva mancare la voglia di possedere un M24...il non plus ultra all'epoca (metà anni 80, fine anni 80). Io ci sono arrivato vicino, con un più economico M19. Ma era pur sempre un Olivetti. E poi l'iscrizione all'ITIS "Camillo Olivetti" di Ivrea. Ricordo che ragazzotto di campagna, sceso col pullman alla stazione ferroviaria, raggiunsi a piedi l'Istituto per iscrivermi, in una giornata di luglio di molti anni fa (il 1988 per la precisione). La scuola è posizionata su di un colle all'interno del quartiere Bellavista (quartiere costruito seguendo i dettami architettonici olivettiani) e dove tanti dipendenti trovarono casa negli anni del boom economico. Salito la strada del colle, all'entrata dell'aula magna, in fila per l'iscrizione, le emozioni erano tante, le speranze ancora di più: stavo per varcare il primo passaggio per entrare all'OLIVETTI! E come ero fiero, quando dicevo che ero di Ivrea (in effetti ci sono nato), della città sede dell'OLIVETTI. Ero tanto giovane e tanto ingenuo e purtroppo (io non me ne ero ancora accorto) l'OLIVETTI era in declino. Il pullman che mi portava a scuola era in condivisione con i dipendenti di Scarmagno o di San Bernardo. Ricordo quante volte, vedendo scendere nell' apposite fermate all'interno del comprensorio di Scarmagno le persone che entravano al lavoro, mi dicevo, un giorno ci entrerò anche io qua. Ma ero giovane e ingenuo. Poichè quella che credevo essere l'Azienda, a mano a mano spariva sotto i miei occhi. Prima venivano chiusi gli stabilimenti all'estero, poi un po' di cassa, la chiusura di qualche stabilimento secondario e poi...e poi le persone che prima vedevo sul pullman scendere a Scarmagno e a San Bernardo, a Palazzo Uffici...beh quelle persone diminuivano sempre di più. La speranza di entrare in Olivetti, anzi il desiderio, via via si affievoliva e poi boom...semplicemente mi svegliai con OP Computer Wang, OLIT e tante tante figlie bastarde di un'eredità persa per sempre. Entrando e parlando con i lavoratori storici ti raccontano una favola, quanto sembra incredibile: biblioteche, centri culturali, mense, ambulatori...no, no, non stanno parlando di una cittadina di provincia in cui i servizi pubblici funzionano. Stanno parlando di quello che c'era all'interno di Scarmagno, una città di qualche decina di migliaia di persone, una fattoria tecnologica. Mi hanno dipinto una realtà in cui il lavoro era ancora al centro....ora al centro c'è la finanza, i flussi di cassa, la produttività, la globalizzazione... La mia OLIVETTI non c'è più e purtroppo ha lasciato tanti orfani incapaci di sollevare la testa e rivendicare un patrimonio economico-culturale. I milanesi (leggi Tronchetto della Felicità Provera) hanno fatto man bassa di marchi, brevetti e immobili (leggi Pirelli RE). Oggi ci sono scatole cinesi di società che controllano società che sono controllate da società. Dove lavoro io ad esempio in pratica il maggior cliente è in pratica anche il padrone (per vie traverse). Ora si deve lottare con il caldo d'estate e il freddo d'inverno, perchè non si sa bene chi debba decidere per aggiustare un cavolo di sistema di condizionamento d'aria. Dove una volta c'erano linee di produzione all'avanguardia ora c'è il vuoto....Dove prima c'erano migliaia di persone orgogliose di essere protagonisti di un'azienda protagonista, ora ci sono poche centinaia di persone con lo sguardo spento alla mercè di una banda bassotti di finanzieri (furbetti del quartierino e ladruncoli legalizzati), quasi vergognandosi del posto dove ora si lavora. Eppure, per chi come me è entrato anche solo per un minuto nello stabilimento di Scarmagno, se per un attimo chiude gli occhi, riesce a vedere quello che un decennio di scempi non sono ancora riusciti a distruggere: la memoria dell'OLIVETTI. Non c'entra niente questo post con la "mission" del Blog...o forse c'entra? Vedete un po' voi, comunque avevo voglia di raccontarvi la mia OLIVETTI.

Bonanni... Bonanni... Bonanni!!

"Legge Biagi? Sbagliato rovinare un buon lavoro: non siamo disponibili ad alcuna modifica". Per quanto possa sembrare incredibile questa non è una dichiarazione di Berlusconi e nemmeno di qualche alleato del centro-destra. Per quanto possa sembrare incredibile questa è una dichiarazione rilasciata in un'intervista al " il Giornale" (8 luglio 2007) da Raffaele Bonanni, segretario nazionale CISL. Ad una specifica domanda di Gian Battista Buozzo (giornalista de "Il Giornale"): - Segretario, e se dopo le pensioni si aprisse un altro tormentone, la legge Biagi? La risposta è stata: - "La CISL non vuole che si rovini un buon lavoro. Per essere ancora più chiari: la CISL non è disponibile ad alcuna modifica della legge Biagi". Questo stralcio è parte dell'intervista rilasciata a "il Giornale" in cui si parlava principalmente dello scalone (pensioni). Che dire. Certo fa tristezza vedere che da un uomo di sinistra, quale Bonanni dovrebbe essere, ci sia una così netta chiusura su di una legge che a detta di molti per lo meno necessità di migliorie. La mia posizione è chiara: è sbagliato arroccarsi a difesa di una legge che ha creato tanta "sottocupazione". Tutto è migliorabile e la legge 30/2003 è sicuramente in questa categoria. Spero che questa sia solo una dichiarazione estiva, rilasciata forse con troppa leggerezza e anche la CISL si impegni a modificare una legge che tanta discriminazione sta creando nella nostra società.

domenica 15 luglio 2007

Contiamoci. Perchè contiamo!

Surfando sul web si riesce a trovare davvero di tutto, e io ho trovato questo bel sito, Anagrafe Precari, dove il sottotitolo recita: "Contiamoci. Perchè contiamo!". Mai descrizione è stata più vera. Per cui il mio consiglio è quello di andare nel sito ed iscriversi, lasciare la propria testimonianza. Tutto aiuta per smuovere le acque, rendiamoci conto che come "categoria" rappresentata non ESISTIAMO!!!! Per cui dobbiamo conoscerci, avere coscenza di cosa è il nostro tipo di lavoro (purtroppo c'è troppa ignoranza su questo), nonostante la rabbia dobbiamo cercare di capire e non rifiutare a priori. La legge 30/2003 (legge Biagi) è una realtà, e un'altra realtà (come ho più volte detto da queste pagine) è che non hanno (Governo in primis) nessuna intenzione di cambiarla. Contiamoci. Perchè contiamo! (...e dovremo contare sempre di più)

venerdì 13 luglio 2007

Nomination 2

Venerdì. Nuovo giro, nuovi interinali non confermati. Io, ancora una volta indenne, ma come 2 venerdì fa, un'altro amico/collega non ce l'ha fatta. Mi spiace moltissimo anche perchè sempre più mi rendo conto di 2 cose:

1) Esistono lavoratori di serie A e quelli delle serie inferiori;

2) La legge 30/2003 non verrà abolita e non vi saranno troppi cambiamenti. Se non ne ha la volontà questo traballante Governo non credo proprio che lo farà il prossimo Governo Berlusconi.

Butto lì una provocazione: e se diventassimo tutti interinali?

Per lo meno il primo punto sarebbe risolto, tutti saremo lavoratori delle serie inferiori e come in molti campi della vita chi è più bravo resta, almeno fino quando i poteri supremi lo decidono. Mi spiego meglio. Così com'è ora vi sono lavoratori supertutelati e lavoratori non. Mi rendo perfettamente conto che significherebbe perdita di diritti per cui i nostri padri e nonni hanno lottato. Ma siamo sinceri, guardiamoci in faccia. Quelli come me, e siamo ormai parecchi milioni, stanno solo subendo umiliazioni e di diritti neanche l'ombra.

Non fa piacere essere "lasciato a casa". Non voglio alimentare lotte fra poveri, scontro fra chi un Lavoro con la "L" maiuscola ce l'ha e chi ha un lavoro con la "l" minuscola. Ma così, forse, le forze politiche capiranno che esistiamo....perchè per ora 2-3-4 milioni sono una bazzecola per loro. Tra l'altro siamo un'armata Brancaleone, nessun coordinamento, nessuna forma di sindacalizzazione. Insomma siamo tanti piccoli nessuno che dobbiamo pensare a tirare avanti nelle nomination, sperando che non tocchi a noi.

E' di un brutto lavorare così...in questo periodo di ferie, quando i colleghi indeterminati (di lavoro) ti chiedono "Quando andrai in ferie?", sono costretto a rispondere con "Spero di non doverci andare".... Sì, perchè le ferie dalle nostre parti significa "Periodo di disoccupazione".

E' brutto sperare che gli indeterminati facciano tante ferie e tanta mutua...così noi si tira a campare.

E' brutto non potersi ammalare perchè se chiedi la mutua poi dall'Agenzia di Lavoro, all'Azienda in cui si lavora, ti guardano male.

E' brutto, ma è così....

Ecco perchè la mia provocazione è: mettiamoci tutti in gioco, chi da anni è costretto a lavorare senza diritti e chi da sempre invece di diritti ne ha anche forse troppi. Giochiamocela, vediamo chi si merita il posto di lavoro!!

Forse è la rabbia, forse è la rassegnazione che mi fa parlare così, ma voglio continuare a parlarne, voglio trovare interlocutori non dogmatici. E' finito il tempo del lavoro (per tutti e comunque) indeterminato....giusto o non giusto è così. Quello che sicuramente non è giusto è che solo una parte (sempre più grande) paghi e venga sacrificata in nome dei privilegi di chi manco se li merita!!!!!

Ciao Marco e auguri...tutta la mia solidarietà è per te!!!

mercoledì 11 luglio 2007

A.A.A. Lavoratore on-demand cercasi!!

E poi dite che l'America siamo noi!!! Hey guys, ma voi sì che avete capito tutto del capitalismo e la precarietà (pardon, flessibilità).

Iniziamo l'arruolamento dei vostri lavoratori interinali e vi chiediamo consulenza. Sapete non non stiamo riuscendo ad ottenere quello che siete riusciti voi? La vostra legge sul lavoro, la legge 30, è un CAPOLAVORO!!!

Siete anni avanti a noi, state riuscendo a cambiare il mercato del lavoro. Il lavoratore on-demand è davvero una bella idea. Vi serve lavoro per una-due ore? Il tempo che quelle canaglie di lavoratori a tempo indeterminato finiscono la loro assemblea, una telefonata ad una Agenzia per il Lavoro, ed ecco che il vostro bell'esemplare di lavoratore ubbidiente e produttivo arriva. Questo nuovo prototipo di lavoratore è, dopo la Coca-Cola e gli hamburgher, una delle più belle invenzioni: non ha pretese sindacali (morire trovarne uno iscritto a CGIL, CISL o UIL), con il miraggio del posto indeterminato è molto produttivo, persino mediamente colto. E finita l'assemblea se ne va diligentemente.

Ferie? Mutua? Sicurezza? Ma come siete riusciti a debellare questi mali che attanagliavano da un secolo il capitalismo? Ma no, non ditemi anche che fanno straordinari senza lamentarsi...non ci credo!!! Addirittura i migliori accettano anche di lavorare in...beh, diciamo un pochettino in nero??? Uaooo l'ammirazione per voi sta aumentando sempre di più.

Parola mia chiederò che il mio Presidente suggerisca la candidatura per il Nobel dell'Economia.

Caro dott. illustrissimo Montezemolo, illustri amici di Confindustria, ci inchiniamo alla vostra superiorità manageriale e influenza politica, lasciatevelo dire questo è un capolavoro di gestione delle risorse umane!

Ma spiegateci una cosa? Il somministrato, accetta passivamente tutto ciò? Lo avete anestetizzato oppure un bel intervento di lobotomia?

E meno male che le vostre forze politiche (sia di destra che di sinistra) vi aiutano... sviando i problemi e creandone di quelli proprio irrisolvibili su cui dibattere. Complimenti, siete una classe imprenditoriale da ammirare.

Con tanto tanto affetto,

zio Sam

domenica 8 luglio 2007

Live Earth 7-7-07

Wow, due post lo stesso giorno!! Eheh dovevo recuperare quelli della settimana scorsa, ma soprattutto non potevo non commentare l'evento planetario di ieri: appunto il LIVE EARTH.

Come dice il sottotitolo "The concerts for a climate in crisis" (I concerti per un clima in crisi), una serie di concerti hanno voluto sensibilizzare sul problema che attanaglia la Terra e che i nostri bravi amministratori nell'ultimo G8 di giugno a Heiligendamm hanno, come al solito, trattato con le pinze e in pratica hanno deciso di decidere più avanti. Per un breve resoconto del vertice di giugno si guardi qui.

Ma torniamo al Live Earth che si è tenuto ieri, in 8 città (Sidney, Tokyo, Shangai, Johannesburg, Amburgo, Londra, Rio de Janeiro e New York). E' stata prima di tutto una grande festa che ha coinvolto migliaia di persone direttamente nei concerti e almeno un paio di miliardi che hanno assistito alle dirette TV, da noi su LA7 e MTV.

Mi è spiaciuto la disinformazione fatta da Rai e Mediaset (probabilmente gli ascolti andati alla piccola concorrenza brucia), in cui più che presentare lo spirito della manifestazione, hanno voluto accentuare "l'inquinamento" provocato (emissione CO2) dai concerti e da quanto si è svolto intorno.

Io invece credo che l'obiettivo è stato raggiunto: sensibilizzare soprattutto i giovani, spiegando (e spiegandoci) che ognuno di noi può fare qualcosa di concreto per ridurre le emissioni di CO2, tanto dannoso alla nostra atmosfera per il famoso effetto serra.

E di consigli utili ce ne sono stati dati, ad esempio in questi due link, vi sono 10 cose da fare a casa e 10 cose da fare al lavoro.

Naturalmente questo è un inizio, ma se ognuno di noi si impegnasse ad inquinare di meno, sprecare di meno, beh...la sapete no la storia della goccia e dell'oceano.

Per chi vuole approfondire ancora di più sul Live Earth, può consultare il seguente link, su Wikipedia in italiano.

Manpower

Dopo una settimana di assenza ingiustificata, rieccomi con la serie di post dedicati alle agenzie del lavoro. Oggi è il turno della Manpower, multinazionale statunitense.

Come molti siti per poter accedere ai "servizi" offerti, bisogna prima registrarsi, cliccando su Registrati ora, in cui dopo la rituale informativa sulla privacy, verranno richiesti una serie di dati per poter successivamente accedere come utente registrato.

Nella sezione Ricerca Lavoro, si accede ad un form per selezionare qualifica, mansione, tipo lavoro, luogo ecc... E poi premere il pulsante "ricerca". Volendo si può dettagliare ancora di più la scelta, usando il tasto "ricerca dettagliata".

Sempre dalla home page si può accedere alla parte di presentazione dell'Azienda, in cui viene presentato il gruppo Manpower e altre informazioni quali la "mission" del gruppo.

Sempre dalla pagina iniziale si possono selezionare altre sezioni quali I Nostri Clienti, Gruppo Manpower in Italia sempre di presentazione.

Se si è un utente registrato ed effettuando il login, si può inserire il proprio curriculum direttamente on-line.

Sempre dalla home page è possibile accedere agli altri siti della Manpower nel mondo.

domenica 1 luglio 2007

Kelly Services

Da oggi vorrei iniziare una serie di POST che trattano sulle Agenzie di Lavoro Somministrato. Inizio con quella che è la mia attuale, e cioè la KELLY SERVICES. Qui di fianco ho attaccato uno screen-shot di quella che è attualmente la loro Home Page. Vediamo cosa è possibile fare. Una presentazione di chi è la KELLY SERVICES, la si può trovare nel sito, a questo indirizzo. Fanno orgogliosamente notare che dall'istituzione del lavoro interinale in Italia, la Kelly è stata la prima Agenzia del lavoro ad inserire il primo lavoratore interinale (chissà che fine ha fatto poi). Nella sezione Divisione è possibile selezionare una tra le quattro tipologie di lavoratori di cui la Kelly si occupa (Personale finanziario, scientifico, tecnico-ingegneri e IT-TLC). Nella sezione Offerte di Lavoro è possibile inserire una ricerca per categoria, regione in cui si vuole vedere le offerte e le tipologie di contratto. Subito sotto vi è la sezione Ricerca Personale, chiaramente indicata per gli imprenditori che necessitano di assumere lavoratori. Altre risorse messe a disposizione dal sito sono la sezione sulla Formazione e quella sul trovare lavoro all'Estero.