domenica 2 settembre 2007

Tutti contro di noi

In un mio post riponevo speranze per l'avvento di Walter Veltroni.

Il candidato leader del Partito Democratito dichiarava:"[...] la lotta alla precarietà è la grande frontiera che il Partito democratico ha davanti a sé [...]".

Da quanto dichiara alla festa dell'Udeur a Telese, sembra aver cambiato idea e "impone" ai ministri a non scendere in piazza il 20 ottobre alla manifestazione contro l'accordo del welfare.

Sinceramente non capisco perchè non potrebbero, comunque a quanto pare i ministri della sinistra radicale sembrano aver obbedito, tutti, pare, tranne il ministro Ferrero.

In un'intervista al Corriere della Sera, anche Mussi dichiara:

"Chiederò ai promotori di rinunciare al corteo del 20 ottobre contro la precarietà. Un' azione politica contro il governo sarebbe catastrofica".

Insomma ci stanno lasciando soli. Se pensano che il "Protocollo su Previdenza, Lavoro e Competitività" sia sufficiente a riequilibrare una Legge 30/2003, allora significa proprio che la politica dell'Unione si è venduta al volere di Confindustria.

Nei miei ultimi post sto continuando ad insistere sulla necessità di organizzarci direttamente noi lavoratori precari, perchè Sindacati e la maggior parte dell'Unione hanno dimostrato con i fatti che non siamo una loro priorità.

A questo punto la manifestazione del 20 ottobre non è più sufficiente!!!

5 commenti:

Ladypiterpan ha detto...

Hai ragione, la manifestazione del 20 Ottobre non è sufficiente, perchè?
Perchè i problemi dei lavoratori meglio non risolverli altrimenti... per i politici furbi: (cioè tutti oramai) meglio un precario oggi e un voto domani anzichè un lavoratore contento e senza voto domani...
Amara, ma forse reale,considerazione.
Cordialmente Anna

Anonimo ha detto...

No, non sono d'accordo.....sono anni che sento ripetere della NON UTILITA', DELLA NON SUFFICENZA delle iniziative di piazza (o di lotta, fate voi).
Il risultato è il gigantesco spazio e potere lasciato a queste grottesche controfigure che sono i politici italiani (Veltroni incluso).
Riempiamo le piazze, torniamo ad essere visibili, riprendiamoci la RAPPRESENTANZA, il diritto di essere rappresentati, restituiamo alla POLITICA quella DIGNITA' che in questo paese è andata perduta....è l'unica strada per uscire dalla palude di stupidaggini in cui ci stanno annegando...

Anonimo ha detto...

Allo stato attuale delle cose, ci sono 4 possibilità:
1. sperare che il Grillo V-Day possa cambiare qualcosa;
2. emigrare;
3. fare come i francesi in occasione del CPE (che da noi, ripeto per l'ennesima volta, sarebbe oro);
4. rassegnarci.

angela padrone ha detto...

I francesi, che qualcuno ammira e invidia, si sono rovinati con le loro mani: la rigidità del lavoro produce disoccupazione. Infatti in Francia la disoccupazione è una delle più alte d'Europa, più che da noi. La lotta al precariato si fa in tanti modi, ma ce n'è uno solo che non aiuta: irrigidire ancora di più il mercato. Sapete perché a volte gli imprenditori non assumono e preferiscono un precario? Perché una volta assunto un lavoratore è illicenziabile, anche se non va bene. Ecco cosa dovreste chiedere, ecco cosa aiuterebbe i precari, più flessibilità per tutti. E poi i famosi ammortizzatori sociali: invece è stata preferita la tutela dei 58enni già ipergarantiti con l'abolizione dello scalone: ma non era abbastanza "di sinistra" protestare per questo?. Invece ci vogliono sussidi per i singoli lavoratori e formazione per chi cerca un nuovo lavoro... insomma tutto tranne quello che ripetono gli slogan. Peccato

Anonimo ha detto...

Per Angela: la soluzione potrebbe essere questa: mettere un sorta di TFR ad un contratto a progetto (o simile). Così l'imprenditore ci pensa due volte a non rinnovare il contratto. E il dipendente si impegna a lavorare affinchè glielo rinnovino.