mercoledì 29 agosto 2007

V-Day

Oggi ho voglia di parlare di un'iniziativa che reputo particolarmente interessante, alla quale aderisco volentieri. Sto parlando del V-Day, il Vaffanculo Day. Cos'è, cosa tratta? E' una giornata, l'8 di settembre, dedicata alla raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare: "Parlamento Pulito". Con questa legge si chiedono tre semplici punti:
  • 1) No ai parlamentari condannati (nel nostro attuale parlamento ce ne sono ben 24 in via definitiva e un numero incredibilmente grande in primo o secondo grado);
  • 2) Due legislature, basta con parlamentari di professione (rendiamoli precari): due mandati sono più che sufficienti;

3) Elezione diretta dei parlamentari, no alla scelta da parte dei partiti politici.

La raccolta delle firme avverrà im moltissime città d'Italia, per tutti i dettagli si visiti il sito: http://www.beppegrillo.it/vaffanculoday/

Questa secondo me è una buona occasione per esercitare la democrazia diretta, di poter influire direttamente sulla Cosa Pubblica, sullo Stato.

Girovagando su internet, ascoltando pareri qua e là (al lavoro, per strada, ecc) vi è una forte forma di propaganda contraria, di sminuire l'iniziativa. Se posso capire l'ostracismo della classe politica (tendente a mantenere lo status quo), proprio non riesco a capire una critica non motivata se non dall'antipatia per Beppe Grillo, di molte persone che avrebbero solo da guadagnarci da una legge in questa direzione.

Purtroppo noi italiani ogni volta che sentiamo parlare di iniziativa popolare o referendum abbiamo la tendenza a pensare che sia solo un grande spreco di denaro, invece dovremmo essere fieri di poter esprimerci direttamente, con un atto formale e non le solite critiche da bar e del classico luogo comune "i politici sono tutti ladri".

Non importa chi l'ha proposta e l'ha portata avanti, importa che si possa rompere un patto perverso tra i politici di tutti gli schieramenti per continuare a mantenere i loro privilegi, primo fra il quale l'immunità parlamentare.

Il nostro "piccolo" problema di lavoro precario lo si risolve politicamente. Siccome i politici non sembra che gliene freghi molto, allora dobbiamo farglielo capire con iniziative democratiche, partecipative e dirette come queste, e mi auguro molte altre.

L'8 SETTEMBRE andiamo in piazza per cambiare il corso della nostra storia!

1 commento:

Ladypiterpan ha detto...

Sono curiosa di vedere quanto prima quello che succederà in questo fatidico giorno!
Certo che viviamo veramente in un Paese strano, bisogna per forza usare linguaggi forti per essere visti da chi ci dovrebbe "vedere" ogni giorno (mi riferisco ai politici ovviamente, ma anche un pò ai giornalisti)!
Spero soprattutto nelle tue ultime parole utilizzate, ossia .... mi auguro a molte altre.
Cordialmente Anna