E' passata poco più di una settimana da una grande prova di democrazia diretta. Mi riferisco naturalmente al V-Day dell'8 settembre.
Confesso che a mezzanotte del 8 settembre, ritornato a casa, stanchissimo ma contento, la mia prima intenzione è stata precipitarmi sul mio blog e scrivere delle emozioni, delle speranze. Mi sentivo un po' come quegli adolescenti che hanno dato il loro primo bacio e non vedono l'ora di raccontarlo a qualcuno.
Poi la parte razionale mi ha "suggerito" di aspettare il giorno dopo, per cercare di capire cos'era avvenuto, avere una visione più completa e non limitativa di quel che era successo a Torino.
Sono andato a dormire felice per quello che ho fatto, per quello che ho visto: una manifestazione pacifica e stranamente ordinata (dico stranamente conoscendo noi italiani) e non quell'inutile carica di violenza che il signor D'Alema ha visto.
Il giorno successivo, e a dire il vero anche tutti gli altri, ho cercato di capire qualcosa dai mass media nazionali in primis (Televisioni, Radio e Giornali). Ma a parte il silenzio o il dissenso non ho trovato altro. Dentro di me già sospettavo questo "ignorarci": non eravamo i professionisti delle piazze (vero sindacati e partiti politici di sinistra?) e oltretutto nemmeno tanto "politically correct" (vero telegiornali, radiogiornali e giornali?).
Ritornando al paragone dell'adolescente e il bacio. E' come se dopo aver raccontato il mio primo bacio, mi avessero detto che avessi fatto una cosa sbagliatissima, immorale. Qualcuno mi ha fatto sentire "sporco", mi ha detto che dovrei vergognarmi, ma caro signor Casini, se non si vergogna lei per tutto quel che ha fatto nella sua vita politica perchè lo dovrei farlo io?
Infangato l'onore di Biagi? Le fa male se le ricordo che prima di essere ucciso aveva scritto una lettera anche a lei perchè aveva questo timore? Le fa male sapere che un ministro del Governo (Scajola) cui lei appoggiava, tolse la scorta a Marco Biagi? Le ricordo che lo stesso ministro su citato ha detto:
"Era un rompicoglioni che voleva il rinnovo del contratto di consulenza".Ma su smettiamola prima di tutto ti tirare in ballo ogni volta una persona morta, tiriamo in ballo una legge che a posteriori è stata etichettata addosso a chi forse non l'avrebbe voluta. Una legge bruttina (fatta e approvata anche da lei signor Casini), una legge che non viene applicata bene (forse). Io e un'amica intanto continuiamo a cercarce di capirci qualcosa della Legge 30/2003, io continuerò a chiamarla così senza scomodare nessuno. L'articolo 3 è stato analizzato molto bene da Anna, vogliate fare una visitina al suo blog e leggervi il buon lavoro da lei fatto.
Ritornando al V-Day, the day after. Dopo i primi scarni commenti ho capito una cosa: la setta dei politici e dei loro amichetti un po' ha paura e allora giù a buttar discredito su Grillo, il quale ha il merito di aver incanalato un malumore diffuso nel paese, mica di averlo creato o fomentato.
In fila con me a Torino c'erano "pericolose" vecchiette armate di occhiali, bambini "xenofobi" che accompagnavano adulti con il coltello fra i denti pronti a fare giustizia sommaria. E il bello che qualcuno leggendo potrebbe anche dire che la realtà era questa. Su signori, un po' di serietà. A Torino, come a Bologna, come a Palermo, Roma, Milano e un centinaio di città c'erano una rappresentanza eterogenea della società italiana: lavoratori, imprenditori, liberi professionisti, giovani e anziani, donne e uomini, persone di sinistra, di centro e di destra.
Tutti quanti chiedevano 3 semplici punti, che non hanno nessuna "bandiera politica" se non quella del buon senso: 1) No Parlamento per le persone condannate in via definitiva. 2) No a più di 2 legislature. 3) No ai partiti che scelgono unilateralmente i rappresentanti che si siederanno in Parlamento.
Se il punto uno, neanche il più conservatore politico ha potuto contestarlo, per il punto due in particolare, si sono citati Pertini, De Gasperi quali esempio di personalità politiche che non sarebbero potuto essere quel che sono state se si fossero fermate a due legislature. Che peccato che sono riusciti a citare solo 2 persone nelle parecchie centinaia abituè del Parlamento. Miei cari, ma l'unico modo di far politica è in Parlamento? In dieci anni non si riesce a fare qualcosa di buono? Infine il punto 3. Io sogno un Paese slegato dai partiti, dalle ideologie di due secoli fa, delle pedine in mano alla segreteria di Partito. Credete veramente che il destino del Paese viene deciso in Parlamento? Io sogno un Parlamento con persone pensanti e non automi partitici. Parlamentari che si sentano legati a chi li ha votati non al partito di appartenenza. Parlamentari vicino alla gente.
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