giovedì 28 giugno 2007

Speranze!

Oggi ho voluto essere positivo, almeno con il titolo.

Ieri c'è stato il tanto atteso discorso di Walter Veltroni; discorso per l'accettazione alla canditatura della leadership del Partito Democratico...ad ottobre dovrebbe esserci l'investitura ufficiale.

Del uomo e politico Veltroni, io ho una grande stima, da sempre. Un personaggio equilibrato, non proprio "nuovo" nello scenario politico, ma probabilmente il leader ideale (almeno in questo scenario politico italiano) per un frazionatissimo centro-sinistra.

In questi anni ha mantenuto un atteggiamento politico "guardingo", non esponendosi troppo alla bagarre politica nazionale, pur sempre mantenendosi un politico di spicco. La carica di sindaco di Roma è pur sempre importante.

Dal lungo discorso, per chi voglia leggerlo tutto un link è questo sul sito di Repubblica, ho voluto estrapolare i brani che parlano di quello che in questo momento più interessano a me, cioè il precariato. Chi ha tempo e voglia legga comunque l'intero discorso, è veramente interessante.

" [...] Una società dove la precarietà non sia la regola, dove non sia l'incertezza a segnare, a ferire, la vita delle persone. E' la precarietà soprattutto dei giovani, dei nostri ragazzi, delle nostre ragazze. In un tempo fantastico della vita viene chiesto loro solo di "aspettare". Aspettare di avere un lavoro certo, un mutuo per la casa e, con questi, la possibilità di mettere su famiglia e avere dei figli. La vita non può essere saltuaria. La vita non può essere part-time. Un imprenditore può assumere così, all'inizio, ma poi spetta alla comunità rendere certo l'incerto, per il ragazzo e per l'impresa. E' la lotta alla precarietà, la grande frontiera che il Partito democratico ha davanti a sé. Io qui oggi parlo non da uomo di partito e neanche da uomo di parte. Parlo da italiano. Da persona che ama il suo Paese e pensa che il destino dell'Italia venga davvero prima di ogni altra ragione o considerazione particolare. Guardo il mio Paese e se vedo segni di profondi cambiamenti, vedo anche indizi di un declino possibile: la precarietà, appunto. E poi l'invecchiamento della popolazione, la scarsa istruzione, la debolezza della ricerca, l'inefficienza di molti servizi collettivi, un sistema fiscale in cui convivono sacche di evasione ed una pressione troppo alta. Vedo la tendenza all'illegalità diffusa, a rifugiarsi in difese corporative o in settori di rendita, a difendere con le unghie e con i denti grandi e piccoli privilegi, a evitare ogni possibile apertura alla concorrenza. [...]"

" [...] Mi ripeto, so di farlo: la lotta alla precarietà è la grande frontiera che il Partito democratico ha davanti a sé. Non si vince questa lotta senza riscrivere un patto generazionale tra gli italiani. Senza spostare le ingenti risorse oggi impegnate per far fronte agli squilibri del sistema pensionistico verso i giovani e la loro inclusione. [...]"

Caro Walter, il tuo discorso mi è piaciuto, spero che alle parole farai seguire i fatti, soprattutto per l'argomento P R E C A R I E T A'. Buon lavoro!

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