Caro Romano, caro Silvio,
vi scrive un lavoratore interinale o somministrato, chiamatemi un po' come volete. Vi scrivo per dirvi che così non si può proprio andare avanti. Vi rendete conto dei problemi del Paese (domanda banale)? Vi rendete conto che ci sono qualche milione di lavoratori "atipici", che ogni giorno lavorano con un po' più di patema d'animo dei propri colleghi, che ogni giorno si rendono conto di quanto sia difficile uscire dalla spirale del precariato.
La volete conoscere la mia esperienza? No? Chissenefrega, io ve la racconto lo stesso. Non mi ritengo una pecora nera, ne un caso fuori dalla norma, come ho scritto su, milioni di lavoratori hanno, stanno e affronteranno all'incirca le mie stesse traversie.
Dal 2005 sono entrato nel meccanismo tritacarne delle agenzie del lavoro (o di somministrazione del lavoro); le varie Adecco, Manpower, giusto per citare le più grosse. Considerando che nel curriculum ho un diploma di perito elettronico e 4 anni di esperienza come programmatore informatico, il meglio che sono riuscito a trovare, per più di un anno, sono stati lavori da operaio generico, turnista.
Non voglio fare lo snob, ma sinceramente credo di poter dare un contributo migliore...eppure ho accettato, sapete, con un figlio piccolo si fà questo e altro.
Ho accettato lavori al limite della legalità...dico al limite perchè (o forse lo ignoravate) le aziende interinali e le imprese a cui si presta il lavoratore sono al limite in quanto a diritti rispettati. Sicuramente per la morale sono decisamente fuori...ma d'altronde la morale la fate solo quando si parla di "embrioni" o "ricerca"...
Ma tornando a me...dopo questo anno di peripezie da un'azienda all'altra, con contratti più o meno lunghi, nel luglio 2005 vengo assunto in un'azienda che si occupa di telefonia mobile (riparazione e rigenerazione). Devo dire che sono entrato un po' scettico, in quanto l'elettronica e la telefonia non è che mi erano mai interessate molto....ma come su scritto si fà di necessità virtù.
Con mia grande sorpresa ho scoperto che il tipo di lavoro mi piace, nonostante...
...nonostante una dirigenza al limite della delinquenza. Una dirigenza che sfrutta il lavoro interinale nel modo più bieco, con contratti di una settimana per volta. Sinceramente ho perso il conto di quanti contratti e proroghe (che presa per i fondelli quella delle proroghe) ho firmato. Una dirigenza che ci tratta come "servizi", non come lavoratori che hanno dato un fondamentale contributo allo sviluppo stesso dell'azienda.
Oggi si è consumata l'ennesima beffa ai danni di noi lavoratori precari, un'altro sorso amaro da mandare giù.
L'RSU (Rappresentanza Unitaria Sindacale) dopo mesi di trattativa ha ottenuto un premio produzione (una tantum) di 250 euro. Rendo atto che i sindacati hanno provato in tutti i modi ad assegnare almeno agli interinali "storici" questo premio: l'azienda è stata sorda ad ogni appello, dichiarando che la legge glielo permette (e probabilmente è vero). Insomma mentre ogni lavoratore dell'azienda prenderà il "sudato" 250 euro, noi "servizi" restiamo a guardare.
Lascia l'amaro in bocca, ma vi assicuro che non è una situazione limite, anzi vi invito a "divertirvi" leggendo questo libro, una raccolta di lettere di precari, cioè i miei colleghi, che hanno inviato sul blog di Beppe Grillo, e che il comico genovese ha inserito (non tutte e 20 mila ovviamente) nel suo libro "Schiavi Moderni". Vi assicuro che è tutto vero, tragicomiche alcune testimonianze...altro che i film di Fantozzi.
Cari presidenti, accogliete il mio appello e quello di milioni di precari: sedetevi insieme a discutere di questo PROBLEMA, migliorate sta benedetta legge 30...miglioratela, perchè tanto so che nessuno di voi due la vuole abolire. Siete forse ancora in tempo ad evitare lotte generazionali tra lavoratori...perchè naturalmente sapete che sono i lavoratori di oggi e domani che pagheranno le pensioni a voi e a tutti i lavoratori super tutelati.
Attenzione, perchè la corda a forza di tirarla si spezza.... noi interinali (e in generale lavoratori atipici) purtroppo non siamo uniti, non abbiamo rappresentanza...ma anche noi votiamo (beh, per ora il diritto al voto non ce lo avete ancora precarizzato, bell'idea che vi ho dato, vero Silvio? Vero Romano?), anche noi respiriamo la vostra stessa aria, anche noi usiamo la vostra stessa moneta, anche noi (non sembra) siamo fatti di carne e sangue e anche noi abbiamo diritto a lavorare con gli STESSI DIRITTI degli altri lavoratori.
Illudendomi che leggiate in qualche modo questa missiva e ancora di più che vogliate pure dargli ascolto, saluto rispettosamente.
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